Ero in libreria quando i miei occhi si sono posati su questo piccolo e sottile libricino. Un albero di Natale catturava la mia attenzione e il suo titolo ha smosso la mia curiosità che, impetuosa come un fiume in piena, mi ha spinta a prenderlo senza neanche leggere il retro della sua copertina. Lui era lì per me e voleva tornare a casa in mia compagnia.
Sto parlando di Fiaba per il Natale di Louise Andreas von Salomé.
La sua autrice è una nota intellettuale tedesca di origine russa dal fascino catalico che ha fatto girare la testa a tanti grandi nomi del panorama culturale germanico, primi fra tutti Nietzsche e Rilke. La sua produzione è vastissima e consta di saggi, articoli, opere letterarie, scientifiche e anche poetiche.
"Fiaba per il Natale" viene scritta nei primi anni del '900 e nasce inizialmente come una lettera indirizzata ai figli di una sua amica, ma che poi è divenuta una fiaba per il pubblico.
Il Natale diviene metafora del "grande compleanno del mondo", regalando in questo modo uno sguardo diverso per guardare sia questa festività che il mondo stesso. Te li fa guardare da un'altra prospettiva e devo dire che dona loro maggiore magia. Una fiaba per bambini, ma perfetta anche per gli adulti, in quanto per noi sono disseminati davvero tanti messaggi e spunti sui quali soffermarsi a riflettere. Delicata e piacevole, scorre via veloce nell'arco di pochi minuti.
Perfetta per avvertire maggiormente questo clima fatto di luce e magia.
Non ve ne svelo la trama in quanto è troppo breve e rischierei veramente di spifferarvi tutto rovinando il gusto di una fiaba che non potete assolutamente perdervi. Preferisco lasciar parlare al posto mio gli estratti che dopo condividerò con voi. Vi dico solo una cosa: non si parla solo di Natale. Si tratta davvero di una storia affascinante.
Mi ha fatto compagnia il 25 dicembre, in un momento in cui il mio spirito natalizio aveva lasciato il posto a un po' di malinconia, e mi ha subito ridonato il sorriso. Quel sorriso che in un giorno così prezioso non dovrebbe mai mancare.
Voi l'avete mai letta? Vi è piaciuta?
Ora la smetto di dilungarmi e vi lascio alle sue citazioni.
A prestissimo,
S.
Quello che mi stupì fu il fatto che l'uomo con il cappuccio
posto a qualche distanza da me sembrava seduto su di una panca,
ma in un posto dove non potevo ricordarmi affatto di averne mai vista una.
Natale non è altro che il grande compleanno universale, il giorno della vita.
posto a qualche distanza da me sembrava seduto su di una panca,
ma in un posto dove non potevo ricordarmi affatto di averne mai vista una.
Natale non è altro che il grande compleanno universale, il giorno della vita.
Naturalmente non mi pareva giusto. Aver acchiappato Babbo Natale
in carne e ossa per poi lasciarmelo scappare senza dargli
un biglietto con sù i desideri.
Quelli che si chiedono i perché di ogni cosa e le cui domande
in carne e ossa per poi lasciarmelo scappare senza dargli
un biglietto con sù i desideri.
Quelli che si chiedono i perché di ogni cosa e le cui domande
si rinnovano sempre, anche più tardi non si fermeranno dall'interrogarsi
secondo i loro bisogni e le loro necessità di conoscere, e con questa
tensione a voler capire procureranno a se stessi, per tutta la vita,
i più ricchi doni che gli uomini possano mai farsi.
E contemporaneamente io, piccola sciocchina, compresi
E contemporaneamente io, piccola sciocchina, compresi
meglio il mio Babbo Natale - come se lui lassù dall'alto
mi chiamasse con un cenno e questo richiamo
provenisse da ogni dove! Io capivo come egli fosse solo un nome
per indicare tutto ciò che è di gradevole nella nostra vita
e per rivelare tutte le cose gradevoli che accadono in noi,
o ovunque, per il nostro tramite.
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