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9 marzo 2015

Oscar Wilde: Il principe felice


Ciao a tutti e benvenuti in una nuova rubrica.

Oggi, infatti, con "Il Principe Felice" di Oscar Wilde voglio inaugurare uno spazio dedicato ai più piccoli.

Credo fermamente nel fatto che l'amore per la lettura nasca nel momento in cui un bambino inizia a leggere attraverso gli occhi dei suoi genitori, quando essi gli raccontano la favola della buona notte e che poi, man mano, si rinforzi quando il bambino diviene autonomo.

E siccome credo nell'importanza della lettura come strumento di libertà, ho pensato che potesse essere carino aprire le "porte" del blog anche ai più piccoli.
Il protagonista di questo primo post è "Il principe felice", appunto, una fiaba scritta in età giovanile da Oscar Wilde - il celeberrimo scrittore irlandese - e che fa parte della raccolta "Il principe felice e altri racconti". È adatto a tutti i bambini dai 7 anni in su.

La fiaba narra di una splendida statua d'oro dagli occhi di zaffiro, che possedeva una spada alla cui elsa vi era posto un bel rubino. La statua è dedicata a un principe che ebbe una vita da sogno e che, per questo motivo, veniva chiamato il principe felice.
Posta nella parte alta della città, su di un'alta colonna, tutti l'ammiravano per il suo splendore, ma altrettanti la reputavano inutile.
Un giorno la statua incontra un rondone, il quale si era trattenuto in città più del dovuto a causa del suo amore, non ricambiato, nei confronti di un esile giunco.
Il rondone aveva visto nella statua un valido posto in cui trascorrere la notte e riposarsi prima di iniziare il suo viaggio verso l'Egitto, luogo in cui lo aspettavano i suoi compagni.
A un certo punto, però, venne bagnato da alcune gocce e notò che provenivano dagli occhi del principe.
La statua, infatti, non era poi così tanto felice e si confidò con lui. Dall'alto della città aveva modo di vedere ciò che realmente accadeva nel luogo in cui viveva e stava scoprendo qualcosa che in vita ignorava: il dolore e la povertà.
Con l'aiuto del rondone, cercò di dare tutto ciò che poteva a chi stava male e quando, a un certo punto, diventò cieco, la rondine gli restò accanto fino al loro ultimo battito di cuore.

Di più non vi svelo per non rovinarvi troppo il gusto della lettura.

Si tratta di una fiaba molto intensa e dalla forte morale: si conosce il senso della vera amicizia e si scopre il vero volto della generosità, quella disinteressata che non vuole altro che vedere il sollievo negli altri.

Credo sia una fiaba da far leggere a tutti i bambini, perché in un mondo tanto egoista e opportunista, come quello in cui viviamo, è diventato davvero importante trovare quanti più esempi possibili per far crescere i bambini con valori decisamente più edificanti. Non va mai sottovalutato il ruolo educativo di una fiaba in età infantile.



Voi conoscevate questo racconto? Lo avete mai letto?

Spero che la mia idea vi sia piaciuta.

A presto, 

Stefania



 "E' bello come una banderuola" osservò uno dei Consiglieri Comunali che voleva farsi una reputazione di possessore di gusti artistici; solo "no altrettanto utile" aggiunse, per paura che la gente lo considerasse poco pratico, accusa che non ci poteva cero rivolgere.Gli occhi del Principe Felice erano pieni di lacrime e altre lacrime gli scivolarono giù lungo le guance d'oro. Il suo viso era così bello alla luce della luna che la Rondine fu piena di pietà.

"Che bel fresco!" disse il bambino "si vede che miglioro"; e sprofondò in un sonno delizioso. Dopodichè la Rondine tornò dal Principe Felice e gli disse quello che aveva fatto. "E' strano" osservò "ma adesso mi sento bella calda, malgrado il gran freddo che fa". "E' perché hai compiuto una buona azione" disse il Principe. E la piccola Rondine si mise a riflettere, e quindi si addormentò. Riflettere le metteva sempre sonno.


"Rimarrò con te per sempre" disse la Rondine, e dormì ai piedi del Principe.

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