Finisce sempre così: entro in una libreria per vedere una cosa cosa o per comperare un solo libro e poi ne esco accompagnata da "bottini" inaspettati.
Non so cosa accade quando entro in quei negozi, ma so che non mi capita mai da nessun'altra parte.
Così, un giorno, ad accompagnarmi ci fu "Memorie di una Geisha" di Arthur Golden.
Libro di cui ho sempre sentito parlare tanto. Era arrivato, anche per me, il momento di "partire" alla volta del Giappone, perdendomi tra le sue pagine.
Arthur Golden è uno scrittore statunitense. Laureato ad Harvard in Storia dell'Arte con specializzazione in arte giapponese, fu sempre un grande appassionato della Terra del Sol Levante, tanto che conseguì anche un Master in Storia del Giappone alla Columbia University.
"Memorie di una geisha" è il suo primo romanzo, in buona parte ispirato alla vita di una delle più importanti geishe della sua generazione: Mineko Iwasaki. Ovviamente, nel raccontarne la storia, Golden si prese qualche libertà letteraria.
È un romanzo storico ricco di descrizioni delle usanze e dei luoghi giapponesi. Tratta anche il tema della Seconda Guerra Mondiale.
La sua scrittura è piacevole, semplice, ricca di metafore, scorrevole e si può godere della cultura dello scrittore senza mai annoiarsi.
È una storia ricca di emozioni che il lettore non farà fatica a provare a sua volta. L'immedesimazione con Chiyo avviene immediatamente e le ci si affeziona fin dalle prime righe.
Si soffre con lei, si ha paura, si sogna a occhi aperti, si è malinconici, arrabbiati, sgomenti, follemente innamorati, confusi, fragili e forti allo stesso tempo. In sostanza, ogni emozione della protagonista diventa quella del lettore.
Chiyo è una bambina proveniente da un piccolo villaggio di pescatori che si chiama Yoroido. La sua famiglia è umile e vivono in una casa che lei definisce "ubriaca", perché le fondamenta hanno ceduto rendendola storta. Un giorno sua madre si ammalò gravemente e il padre, per potersi permettere di seppellire dignitosamente l'amata moglie, finì per vendere Chiyo e sua sorella Satsu al signor Tanaka. Le due sorelle furono condotte, senza ricevere alcuna spiegazione, a Kyoto dove poi vennero bruscamente separate.
Chiyo fu portata in un okiya (una casa per geishe), luogo in cui vivrà momenti molto duri.
Non vi svelo di più per non privarvi del gusto della sorpresa.
Sembra di aggirarsi per Gion, il noto quartiere delle geishe della città di Kyoto; sembra di sentire il profumo del sakè, la musica di un shamisen e di vedere quegli splendidi kimono indossati dalle geishe.
Golden narra di un mondo affascinante, ma anche ricco di tanta cattiveria, di arrivismo e di competitività.
Sono rimasta colpita da ogni aspetto della vita di una geisha o aspirante tale. Ignoravo molte cose di questo mondo e devo dire che mi ha lasciato un sapore strano in bocca: è ricco di fascino, ma anche estremamente triste e amaro.
Più volte ho provato il desiderio di difendere la piccola Chiyo (poi diventata Sayuri), soprattutto dalla sua antagonista Hatsumomo, una serpe dalle fattezze splendidamente umane. Avrei voluto farla fuggire, regalarle un'infanzia felice insieme a sua sorella Satsu.
Ho molto amato questo libro, quando sono giunta alla sua conclusione è stato esattamente come quando ci si separa da un caro amico.
È un romanzo davvero molto bello, che consiglio di leggere. Ci vorrà un po' per finirlo, ma ne vale assolutamente la pena. Trovo sia degno della fama che lo accompagna.
E voi, cosa ne pensate?
" << Non potrebbe dirci dove siamo diretti?>>
Non aveva l'aria di voler rispondere, ma un attimo dopo replicò: << Alla volta
della vostra nuova casa >>.
A quelle parole i miei occhi si riempirono di lacrime. Sentii Satsu, al di là
del signor Bekku, scoppiare a piangere e stavo per imitarla quando all'improvviso
il signor Bekku percorse mia sorella, facendola singultare profondamente.
Mi morsi il labbro e ordinai ai miei occhi di prosciugarsi, cosa che fecero tanto
in fretta che, persino le lacrime che mi rigavano le guance dovevano essersi fermate. "
" Dopo di me smontò anche lui e a quel punto, come se la giornata non fosse stata
abbastanza penosa, accadde la cosa peggiore: quando Satsu fece per mettere a sua
volta il piede a terra, il signor Bekku si voltò e la spinse indietro con il suo lungo braccio.
<< Resta dove sei >>, le disse, << Tu vai da un'altra parte. >>
Guardai Satsu e lei guardò me. Fu forse la prima volta in cui comprendemmo in pieno
i nostri reciproci sentimenti. "
" Ricordai ciò che Mameha mi aveva detto una volta:
non diventiamo geishe perché vogliamo che la nostra vita sia felice,
ma perché non abbiamo altra scelta. "
Non aveva l'aria di voler rispondere, ma un attimo dopo replicò: << Alla volta
della vostra nuova casa >>.
A quelle parole i miei occhi si riempirono di lacrime. Sentii Satsu, al di là
del signor Bekku, scoppiare a piangere e stavo per imitarla quando all'improvviso
il signor Bekku percorse mia sorella, facendola singultare profondamente.
Mi morsi il labbro e ordinai ai miei occhi di prosciugarsi, cosa che fecero tanto
in fretta che, persino le lacrime che mi rigavano le guance dovevano essersi fermate. "
" Dopo di me smontò anche lui e a quel punto, come se la giornata non fosse stata
abbastanza penosa, accadde la cosa peggiore: quando Satsu fece per mettere a sua
volta il piede a terra, il signor Bekku si voltò e la spinse indietro con il suo lungo braccio.
<< Resta dove sei >>, le disse, << Tu vai da un'altra parte. >>
Guardai Satsu e lei guardò me. Fu forse la prima volta in cui comprendemmo in pieno
i nostri reciproci sentimenti. "
" Ricordai ciò che Mameha mi aveva detto una volta:
non diventiamo geishe perché vogliamo che la nostra vita sia felice,
ma perché non abbiamo altra scelta. "
Non ho ancora avuto modo di leggerlo, però mi piacerebbe molto, perchè dovrebbe essere una storia molto bella ed intensa..
RispondiEliminaLo è!!! Sono certa che ti piacerà tantissimo!!!! :D Se lo leggerai, fammi sapere le tue impressioni!!! :D Un bacione
EliminaUn bel romanzo, interessante perché apre una particolare prospettiva sulla condizione femminile in generale, e nella cultura giapponese in particolare.
RispondiEliminaCerto ha il limite di essere stato immaginato e scritto da un uomo, e non giapponese, e questo lo si può sentire un poco in tutto l'impianto narrativo, tuttavia le tematiche portate alla luce sono stimolanti, e la vicenda coinvolgente. In particolare a una lettura al femminile.
Da questo romanzo è stato tratto un Film, piuttosto interessante, con lo stesso titolo "Memoirs of a Geisha", 2005, regia di Rob Marshall. A differenza della "traduzione" cinematografica del romanzo recensito prima di questo su queste pagine (Gilbert "Mangia Prega Ama") il film è almeno pari al romanzo, come qualità. Forse per certi aspetti superiore.
Anche se nella mia personale gerarchia, pur amando immensamente il Cinema, la Lettura è sempre superiore alla visione. Perché al cinema assistiamo a un sogno che qualcuno ha preconfezionato per noi. Invece nella lettura, il sogno lo realizziamo noi, sulla base della "sceneggiatura" che il libro ci offre.
Grazie Stefania!
Mari
Ciao Marianna!!
EliminaIo il film non l'ho mai visto, ma il libro mi è piaciuto davvero tanto!!! Non mi appassionavo così tanto a un romanzo da molto tempo!!! Sarà che è anche ricco di elementi storici e di cultura giapponese, ma questo mi ha letteralmente rapita!! :)
Ti abbraccio forte!!
Grazie a te!
Stefy