Sapete quando sentite talmente tanto parlare di un libro che quasi vi sembra di conoscerlo? Solo che si tratta di quelle conoscenze superficiali, che si limitano a un "si, lo conosco di vista" o a un "me ne hanno parlato" e tu non hai una vera idea riguardo questo nuovo potenziale amico. È esattamente quello che è accaduto a me, questa volta.
Così, diversi mesi fa, approfittai della presentazione di "Dimmi che credi al destino" di Luca Bianchini, che si tenne alla Libreria Ubik di Cosenza, per acquistarlo e per sentirne parlare direttamente dalla bocca del papà.
Si, perché per me i libri sono come figli degli autori che li scrivono, fanno parte di loro in modo intimo. So che vi potrà sembrare esagerato, ma chi ama veramente tanto la scrittura da desiderare di farne il proprio mestiere, sa esattamente di cosa sto parlando.
Luca Bianchini è uno scrittore e blogger per Vanity Fair, simpaticissimo e alla mano conquista tutti con la sua energia. In questi giorni è uscito anche nelle sale con il film tratto dal suo precedente lavoro "Io che amo solo te".
Quando parla dei suoi libri ci mette talmente tanto amore che finisce per contagiarti e quindi finisci per fremere dal desiderio di conoscere quei personaggi di cui hai sentito tanto parlare e ai quali già ti sei affezionato.
"Dimmi che credi al destino" è la storia di Ornella e della sua libreria, l'Italian Bookshop di Londra. La libreria è a rischio: vogliono abbattere il palazzo che la ospita a favore di un ristorante turco. Il perché? «Rende poco», dice il proprietario. Entrambi esistono davvero, ma ovviamente la storia è sublimata.
Ornella è una donna fragile, ma al contempo fortissima e dalla grande determinazione. Fa di tutto per salvare la libreria, perché la libreria ha salvato lei in passato.
La dolce libraia, infatti, non ha un passato facile alle spalle, ma lo ha superato in modo ammirevole. Possiede degli amici fantastici che rendono questo romanzo ancora più speciale: la bionda Patti, più una sorella che un'amica, appassionata di scarpe e grande alleata nella battaglia per salvare la libreria; Diego, il ragioniere napoletano, intollerante alla mozzarella che fa il barbiere e che si rivelerà prezioso per la missione di Ornella; Clara, l'altra libraia, e il suo gatto immaginario, tanto pessimista quanto speciale; Bernard, un vicino molto speciale, e infine Mr George, un saggio signore inglese che non fa che ascoltare e sostenere Ornella; ma c'è anche un calabrese, Nunzio, che rompe ogni cliché in quanto non mangia la 'nduja, è più amico di Diego che di Ornella, ma viste le mie origini non potevo non nominarlo.
Questo romanzo è un viaggio verso la libertà, nel tentativo di salvare un luogo che attraverso tutti i suoi volumi la libertà la regala a chi vi entra a far visita.
Non voglio dirvi di più, significherebbe svelare troppo e rovinarvi il gusto della lettura qualora sceglieste di leggerlo. Questa è una storia che non va anticipata, ma letta. Parla di speranza, amore, amicizia vera.
Luca l'ha scritta proprio per aiutare Ornella in questa sua reale battaglia, in modo da far conoscere la libreria e quindi cercare di salvarla. Se avete delle idee per aiutare l'Italian Bookshop di Londra non esitate a contattare sia lui che Ornella!!!
Questo romanzo l'ho letto durante le mie vacanze estive e mi è piaciuto molto.
La protagonista si è subito conquistata un posto nel mio cuore e ora ho davvero il desiderio di andare a Londra anche solo per abbracciarla!! Prima o poi lo farò.
La reputo una lettura adatta a tutti, anche per chi dai libri ricerca solo diletto.
Ricorda a chi lo legge una cosa molto importante: il vero modo per salvare le librerie è acquistare i libri direttamente in questi luoghi magnifici! Non è nettamente più bello sfogliarli, girare tra gli scaffali, sentirne l'odore e chiedere consigli ai librai? Per me non c'è paragone! Si creano rapporti, nascono sorrisi e si va a casa con gioia maggiore.
Personalmente sono una che compra solo in libreria, cercando di non trascurare nessuna delle mie preferite. Non potrei mai rinunciare a quei momenti, alle risate quando entro, esco e rientro subito dopo mezz'ora al massimo o di quando svaligio praticamente gli scaffali e mi ci vorrebbe una cariola per tornare a casa, ma anche di quando mi presento lì per ordinare l'ennesimo libro del mio autore preferito. Nulla che un freddo click possa lontanamente riuscire a sostituire.
Amici, le librerie sono dei luoghi speciali, sono ricche di magia, non facciamole estinguere!
Proprio perché le librerie mi sono tanto a cuore e questo libro è come una mano tesa nei loro confronti, ho deciso di farvi un regalo. Quel giorno, infatti, ho deciso di prendere due copie, una per me e una per voi, che ho fatto firmare dall'autore (se solo sapeste quanto ero intimidita! Il mio amico libraio Fabio ne sa qualcosa! ahahah Ma questa è un'altra storia che magari un giorno vi racconterò, intanto mi limito a ringraziarlo per avermi sopportata! :p ) Tenete d'occhio il blog, la mia pagina Facebook e il mio account Instagram perché ancora non so dove organizzerò questa cosa e non vorrei che ve la perdeste!!!
Approfitto di questo post per ringraziare ancora Luca Bianchini per la disponibilità e per le due belle dediche fatte. Ma ne approfitto anche per chiedere scusa a voi per la mia assenza, purtroppo sono sola a gestire il blog e il periodo che sto attraversando è molto delicato e spinoso e purtroppo non riesco ad avere molto tempo per il web. Vi prometto però di tornare presto con tante nuove belle recensioni! Grazie per la pazienza e per l'affetto che mi dimostrate sempre, significa molto per me.
Ma ora bando alle ciance, vi lascio alle citazioni e vi do appuntamento alla prossima avventura letteraria.
Con affetto,
S.
«Mi ha sempre detto che la libreria l'ha salvata. Ora è lei che deve salvare la libreria.»
Tu puoi essere il tuo alleato ma anche il tuo peggior nemico. Quindi la prima
Tu puoi essere il tuo alleato ma anche il tuo peggior nemico. Quindi la prima
cosa da fare è sconfiggere la paura.
Non c'è una scadenza nella vita, finché hai le forze!
Si erano ritrovate a nuotare nel fango e, anziché disperarsi, avevano provato a ridere,
anche se non c'era nulla su cui scherzare.
È la sottile differenza tra caso e destino, e credere all'uno piuttosto che all'altro
dice molte cose di te: se sei romantico, ottimista, cinico o disilluso.
Mr George scosse la testa sorridendo. Gli piacevano i discorsi di Ornella,
perché quando ne cominciava uno non finiva mai con lo stesso tono.
«Lei Ornella è una donna forte, come quegli alberi che crescono sulle rocce.
Mi ricordo di uno scoglio, vicino Portofino... lo chiamavo "lo scoglio
dell'albero coraggioso". Chissà se c'è ancora. Era un pino piccolissimo,
cresciuto sulla pietra. E lei ha lo stesso carattere.»
«Non è vero. Io sono fragile.»
«Non è vero. Io sono fragile.»
«Solo i forti lo ammettono. Si fidi di me, che ho vinto una guerra.
Ci siamo riusciti perché sapevamo di essere vulnerabili.»
Ci siamo riusciti perché sapevamo di essere vulnerabili.»
Il destino è quella porta socchiusa da cui ogni tanto puoi sbirciare. E allora
vedi che nulla avviene per caso e che tutto ha un senso, anche quando
sembra non averlo.
Bene... Non sono molte, apparentemente, le cose che abbiamo in comune, io, donna non più giovanissima, molto nordica, forse anche troppo, radicata in una mitteleuropa che forse non esiste più, e questa incantevole giovane donna del sud, Stefania, solare, positiva, estremamente sensibile ed intelligente.
RispondiEliminaBene... Non sono molte, apparentemente, le cose che abbiamo in comune, io, donna non più giovanissima, molto nordica, forse anche troppo, radicata in una mitteleuropa che forse non esiste più, e questa incantevole giovane donna del sud, Stefania, solare, positiva, schietta, estremamente sensibile ed intelligente.
Ma certo due ne abbiamo, e molto solide e importanti: la passione per la lettura (e la scrittura: Stefania sa bene, come me, che se è possibile e anzi auspicabile la lettura senza la scrittura, che dovrebbe essere una attività puramente vocazionale, non può assolutamente darsi scrittura senza molta, costante, approfondita lettura) e la consapevolezza che non esiste "vera" lettura al di fuori del "vero" libro.
Sì intendo proprio l'oggetto libro, in quanto deposito millenario della memoria dell'Umanità e unico mezzo in grado di tramandare tale memoria attraverso le generazioni.
Il cosidetto e-book e ogni altro mezzo di fruizione simile è un surrogato, fatalmente destinato a svanire con la rapidità di obsolescenza tipica di ogni strumento - hard e soft - di quest'era digitale.
Ed è consapevole, Stefania, come il destino di questo prezioso e insostiutuibile strumento di Conoscenza sia legato al NOSTRO comportamento, alla nostra disposizione ad ACQUISTARE libri "veri", e ad acquistarli principalmente in questi piccoli templi, sparsi ovunque, che sono le librerie, ora profondissimamente e pericolosamente in crisi.
Bene fa Stefy a recensire questo romanzo: io non l'ho ancora letto, ma già dalle sue appassionate e commoventi parole capisco che, al di là della qualità della scrittura, sia un titolo davvero importante, da non perdere, specialmente per quelle generazioni più giovani che sembrano a rischio di perdere la consapevolezza dell'immenso danno che potrebbe derivare dalla estinzione (o dalla rarificazione elitaria, che sarebbe lo stesso) del LIBRO in quanto oggetto, da leggere sì, ma anche da conservare, da annotare, da rileggere, da tramandare, da scambiare, da amare.
Più volte mi sono soffermata qui a ringraziare Stefania per il suo coraggioso (sì, lo affermo, coraggioso) impegno in favore del libro e della cultura, lei che anche semplicemente per motivi anagrafici è più in grado di quanto possa essere qualche barbuto e saccente professore di comuunicare efficacemente con le ragazze e i ragazzi delle nuove generazioni. Che sono poi quelli che potranno decretare la salvezza o la fine della cultura. E qui devo ripetermi ancora: grazie, mille volte grazie Stefania, e grazie anche all'Autore, Luca Bianchini, per aver saputo creare una narrazione appassionante attorno a questo fondamentale argomento.
"Questo romanzo è un viaggio verso la libertà, nel tentativo di salvare un luogo che attraverso tutti i suoi volumi la libertà la regala a chi vi entra a far visita."
"il vero modo per salvare le librerie è acquistare i libri direttamente in questi luoghi magnifici!"
Marianna Piani
Io ti ringrazio per ogni tua parola spesa nei miei confronti, non ti risparmi mai!!! Sono felice di sapere che ciò che sto facendo ti piace e che trovi sempre il tempo per venirmi a fare una visita.
EliminaQuesto tuo affetto mi riempie il cuore, grazie!!!!
Ti abbraccio fortissimo,
Stefy
PS: con il tuo discorso sulle librerie mi hai dato una bellissima ispirazione, sai? Devo subito andarla ad annotare sulla mia moleskine!!! :)
Io sto finendo di leggerlo, mi piace tantissimo ed è scritto in maniera coinvolgente e profonda come piace a me. Fa riflettere e Stefy concordo con i tuoi pensieri sulle librerie, è importante non muoiano e diciamolo pure, sfogliare un libro è decisamente più magico di girare una nuova pagina su internet. Ecco.
RispondiEliminaMhuà! :*
Luna
http://www.fashionsnobber.com
Come non essere d'accordo con te??? Il digitale sarà anche comodo e potrà anche aiutare con lo spazio, ma non è minimamente paragonabile!!! :D Viva i libri cartaceiiiii :D
EliminaBacioni immensi :*