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18 novembre 2014

Elizabeth Gilbert: Magia Prega Ama



Avevo appena azzerato la mia vita.
Stavo ricominciando tutto daccapo.


Mi aggiravo tra le macerie del mio animo con passo insicuro, tipico di chi, davanti a tante macerie, non sa da che parte iniziare per rimettere tutto in piedi.

Quell'estate lessi tanto e pensai tantissimo.
La lettura, ancora una volta, si era rivelata la mia migliore amica e, oltre a darmi conforto, mi diede anche dei consigli.



Una delle letture che più mi piacque fare fu "Mangia Prega Ama" di Elizabeth Gilbert.
Un romanzo che mi è talmente tanto piaciuto che avrei quasi voluto durasse più a lungo. Mi ha totalmente affascinata e conquistata.


Elizabeth Gilbert è una giornalista e scrittrice statunitense. Ha collaborato con riviste quali "GQ", "New York Time Magazine" ed "Esquire". Questo è il suo lavoro più noto, da cui è stato tratto l'omonimo film interpretato dalla splendida Julia Roberts.

"Mangia Prega Ama" è un romanzo autobiografico a tema spirituale, molto piacevole da leggere, in quanto la scrittura della Gilbert è caratterizzata da un piglio ironico che rende anche divertente la lettura.
Tratta del viaggio intrapreso dall'autrice alla ricerca di un suo equilibrio interiore.



Costituito da 108 capitoli, che si rifanno alle 108 palline dei japa mala, i cordoncini che aiutano i credenti indù e buddisti a mantenere la concentrazione durante la preghiera, il libro si divide in tre parti, di 36 capitoli ciascuno, che sono dedicati alle tre tappe del suo viaggio durato un anno: Italia, India e Indonesia.

Elizabeth ha un matrimonio fallito alle spalle, che la fa soffrire intensamente in quanto non riesce a recidere completamente i suoi rapporti con l'ex marito, al quale si sente ancora molto legata, malgrado il fatto che lui si sia rifatto una vita con un'altra donna. 
Una sera si verifica un evento particolare, molto forte, che la porterà a decidere di prendersi un anno sabbatico per dedicarsi completamente a se stessa e per ricercare il suo equilibrio e la felicità.
Lascia gli States in preda a un umore nero, colmo d'infelicità.

In Italia scopre i piaceri del cibo, in India impara la meditazione e inizia a ricercare se stessa e in Indonesia ritroverà il suo equilibrio, ma non sarà l'unica cosa ad aspettarla in quel Paese.

Sembra di viaggiare insieme a lei: si riescono a provare le sue emozioni,  si riescono a sentire i profumi, a vedere i luoghi che visita e le persone che incontra.
È un romanzo che scorre piacevolmente e in modo fluido e veloce.

L'ho particolarmente apprezzato perché anche io, nel periodo in cui l'ho letto, ero alla ricerca di un mio equilibrio.
Avevo bisogno di rimettermi in sesto e di ritrovarmi.
Alla fine non mi sono solamente ritrovata, ma mi sono addirittura scoperta cambiata. Mi sento tuttora in continuo divenire. Anche io ho compiuto un viaggio, anche se "solo" interiore e non accompagnato da quello fisico, ma è stato altrettanto profondo e intenso. Alla fine ci sono infiniti modi per viaggiare alla scoperta di se stessi.

Forse è proprio per via di questa similitudine che questo romanzo appare tanto speciale ai miei occhi.

Ho amato il modo in cui Elizabeth è riuscita a trovare la felicità, capendo che non dipende dall'esterno, ma che è una condizione interiore.
È bellissimo vedere come le nostre vite si intreccino a quelle di altre persone in modo apparentemente casuale, ma assolutamente essenziale al fine del raggiungimento della nostra meta. In fondo il caso non esiste e tutto ha un suo preciso scopo.

Con lei si piange, si ride, si medita, si ama.
È una storia che appassiona e che mette in luce il suo grande cambiamento interiore.
Si "cresce" con lei e quando arriva il momento di separarsene, dispiace.

È un romanzo che consiglio in quanto aiuta a riflettere, ma riesce a farlo fare in maniera incredibilmente leggera. Proprio per questo trovo che sia adatto sia ai lettori che dai libri ricercano il diletto e sia a quelli che, invece, vogliono trovare degli spunti di riflessione per una propria crescita interiore.

E voi lo avete mai letto?



"Tu sei quello che pensi. Le tue emozioni sono schiave dei tuoi pensieri,
e tu sei schiavo delle tue emozioni.
L'altro problema di questo continuo dondolarsi sulle liane della mente
è che tu non sei mai dove sei. Stai sempre scavando nel passato, o
indagando nel futuro, ma raramente sei fermo nell'attimo presente."

"Meditare provoca comunque una rivoluzione nella tua mente."

11 commenti:

  1. Ciao^^ questo è un libro che voglio proprio leggere! :D

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    1. Ciao!!! :D Poi fammi sapere cosa ne pensi!!! :D
      Buona lettura!

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  2. Cara Stefania,

    noi due siamo diverse, tantissimo, eppure in qualcosa siamo gemelle: tu sei uno Spirito Libero, come lo sono io, e, come me, sei uno Spirito Libro.
    Entrambe abbiamo passato in modi e tempi diversi una profonda e drammatica mutazione. Tu sai della mia, e sai come ci accomuni questo aggirarsi tra le macerie, in cerca di qualcosa da recuperare, e in cerca di uno spazio nuovo su cui posare i primi mattoni della nostra re-edificazione. Segno proprio degli Spiriti Liberi questo morire e rinascere, questo ricercare continuo d'un senso e di un motivo a noi stesse.

    Questo nostro percorso è per molti versi rispecchiato in questo libro affascinante (da cui è stato tratto un film piuttosto mediocre: ma accade; spesso da libri mediocri nascono film perfetti, e spesso accade il contrario) che certo vale una lettura, e, come dici tu, su diversi piani di approfondimento, che vanno dal semplice divertimento alla profonda riflessione. Come tutti i grandi libri del resto. La lettura di un grande testo è sempre prima di tutto un piacere. Poi è un'avventura. E poi ancora un sogno. E infine, magari anche una lezione. Per questo i libri belli vanno letti, ma anche riletti.

    Tu, lasciatelo dire, scrivi bene mia cara: limpida, chiara, senza ricercatezze inutili, diretta e sincera (le tue caratteristiche primarie anche come persona), mai affrettata o approssimativa. Mi piace un sacco leggerti!
    E sono certa (già ne vedo i segni dai commenti precedenti) che chi non ha ancora incontrato il libro che descrivi sarà incuriosito dalle tue parole, e con molta probabilità andrà in libreria a procurarselo per metterlo sul comodino pronto alla lettura.
    E questo, amica mia, è il più grande "servizio" che puoi fare, a noi che ti leggiamo, e alla cultura in generale. Perché ogni libro letto è un punto in più segnato nella difficile partita Civiltà contro Barbarie.

    Grazie di cuore. Aspetto il tuo prossimo invito

    Tua
    Marianna

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    1. Io non so come ringraziarti per i tuoi complimenti!!! Fatti da te, assumono grande valore perché so il genere di lettrice e scrittrice che sei. E sai quanto profondamente io ti ammiri!!!

      Mi hai lasciata senza parole, credimi!!!!

      Per quanto riguarda i film tratti dai libri, hai perfettamente ragione!!! Io non ne comprendo il mistero, onestamente!!! :)

      Ti ringrazio ancora tantissimo, a presto!

      Stefania

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  3. come già accennato sulla tua pagina facebook non l'ho letto ma ho visto il film, da quello che capisco dalla tua recensione il libro esprime molto di più la vera essenza della storia raccontata dall'autrice, il film sì è carino ma niente di trascendentale :)

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    1. Io il film non l'ho visto, ma ne ho sempre sentito parlare molto male. Credo che sia difficile trovare un film che rappresenti al meglio il libro da cui è tratto: è difficile che colgano tutte le sfumature e tutti gli aspetti che rendono quel libro un gran bel libro. Anche se c'è da dire che ci sono dei libri davvero deludenti e i film da essi tratti sono davvero belli!!! È un mistero che non mi so spiegare!!!!

      Comunque sia, nel libro sembra di essere lì con lei, le sue emozioni sono state messe nero su bianco senza timore e pudori. È molto bello. :)

      Se mai ti capiterà di leggerlo, fammi sapere cosa ne pensi!!! :D
      Bacioni

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    2. Perdonatemi se mi inserisco ragazze, ma posso raccontarvi come io me lo spiego, questo fenomeno, che è molto comune nel cinema.
      Il trarre un film da un romanzo preesistente è un affare complesso, ma può essere paragonato a una traduzione: infatti si deve passare da un linguaggio ad un altro, e in modo anche più drammatico e decisivo di quanto non sia una "normale" traduzione da una lingua all'altra.
      Io, che mi occupo un poco di traduzioni da diverse lingue, in poesia in particolare (dove la lingua è veramente regina, in tutti i suoi aspetti, fonici, ritmici, di significato) incontro spesso queste situazioni. Per farvi un esempio, Joyce, il grande Joyce dell'Ulisse, ci ha lasciato anche una esile raccolta di liriche, in gran parte giovanili. Non dico che siano mediocri, ma di certo molto lievi, ispirate, anche sincere, ma piuttosto convenzionali, sebbene dotate di una grande musicalità. In ogni caso ben lontane dalla forza anche dirompente del Joyce che conosciamo come scrittore. Ebbene, io le adoro, e adoro tradurle, perché nella loro leggerezza mi offrono la possibilità di intrecciare strettamente la mia scrittura al loro semplice telaio, e mi danno la sensazione di ricreare qualcosa senza ledere molto del suo valore originale.
      Un discorso analogo lo potrei fare con Hesse, anche se è meno lontana la sua poesia dalla sua grande prosa.
      Invece personalità come Sylvia Plath, o Emily Dickinson, seppure io conosca l'Inglese molto bene, e in particolare quello americano, sono di una difficoltà quasi insormontabile, per la loro densità, per la loro pregnanza assoluta tra forma, suono e contenuto. Ogni traduzione che io posso tentare in questi cai sembra un tradimento. In ogni caso, per quanto lavoro si faccia, si perde qualcosa (anche molto purtroppo) del valore originale.
      Lo stesso vale per il cinema, nel momento in cui si accosta a un'opera letteraria: tanto più quest'opera è densa e solida, tanto più è difficile trarne una "traduzione filmica" soddisfacente. In fondo è esattamente ciò che tu stessa, Stefania, dici qui, all'inizio della tua risposta...

      In ogni caso, grazie per l'ospitalità, buona lettura e buoni libri ragazze!

      Un abbraccio

      Marianna

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  4. Anche io ho letto questo libro in un momento difficile, e ho provato le tue stesse sensazioni; sicuramente è uno dei titoli che annovererei tra i libri che in qualche modo mi hanno cambiato e aiutato a riprendere in mano la mia vita. Il film non gli rende assolutamente giustizia. Purtroppo è considerato e giudicato da molti un libro frivolo, e forse per questo un po' sottovalutato nonostante il successo, ma basta andare un po' più sotto quella leggerezza per scoprire tanti spunti di riflessione. Forse però, come dicevi tu, questi diversi possibili livelli di lettura sono un pregio del libro!
    Ti saluto augurandoti buone letture :-)

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    Risposte
    1. Ciao!!!! Sono molto felice di sapere che non sono l'unica a trovare questo libro un grandissimo alleato nei momenti bui. Io credo che chi lo reputa superficiale è perché si è lasciato distrarre un po' dall'ironia tipica dell'autrice. A volte ci si dimentica che si può riflettere anche sorridendo. Bisogna avere uno sguardo molto attento per riuscire ad andare al di là delle apparenze. È così anche nella vita, dopotutto. :) Ti mando un grande, grande abbraccio e auguro anche a te tante buone letture. :)

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