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3 febbraio 2015

Deborah Meyler: Lo strano caso dell'apprendista libraia


Sapete quando state leggendo un libro e avete la tentazione di chiuderlo dopo poche pagine?
Ecco, purtroppo è ciò che mi è successo con questo romanzo. 
Ho impiegato un'infinità di tempo per concluderlo e questo perché non è mai stato in grado di rapirmi. Ho deciso di dargli una chance fino all'ultima pagina, anche perché non mi piace lasciare i libri a metà.

Sto parlando di "Lo strano caso dell'apprendista libraia" di Deborah Meyler.

L'autrice è una libraia che, a New York, è riuscita a salvare due librerie indipendenti dal fallimento causato dalla concorrenza delle grandi catene di distribuzione e dalla crisi. Questo è il suo primo romanzo.

Tratta di una giovane ragazza, Esme, arrivata a New York per conseguire un dottorato in storia dell'arte presso la Columbia University.
Appena arrivata incontra Mitchell, un rampollo newyorkese di cui s'innamora, ma che le darà diversi problemi. Il classico amore sbagliato.
A causa di una gravidanza non ricercata, Esme ha disperato bisogno di un lavoro e lo riesce a trovare presso la sua libreria preferita: "La Civetta". Una libreria indipendente in cui troverà anche tanti veri amici.

Alla fine si tratta di un romanzo d'amore, dal finale non molto scontato.
Dalle premesse pensavo che si desse più spazio alla sua esperienza da libraia, che parlasse della vera magia che risiede nelle librerie, magia nota maggiormente ai librai, e che la storia d'amore fosse una cornice, mentre a me è sembrato esattamente il contrario. Non so, forse non mi ha entusiasmato proprio perché ha tradito le mie aspettative.

C'è da dire che io non amo i libri d'amore, mi piacciono solo quando le storie romantiche fanno da cornice, completano il racconto, ma quando sono le protagoniste assolute e a me stancano dopo poco.

Non è il classico romanzo commerciale tanto in voga di questi tempi, ma non ha comunque avuto l'abilità di rapirmi.

Non ho apprezzato molto la sua scelta di essere a volte fin troppo descrittiva. Quando i romanzieri si perdono in descrizioni infinite mi allontanano dal personaggio, creano distacco e non riesco a "entrare" nella storia. Mi tediano anche un po', devo ammetterlo.
Amo i libri dall'andamento più veloce, quelli che ti fanno respirare a pieni polmoni l'aria che i personaggi a loro volta respirano, facendoti sentire parte integrante della storia.

Il personaggio di Esme è positivo, perché dolce, altruista e gentile, ma avrei voluto vedere più una sua evoluzione come libraia, piuttosto che leggere sempre pensieri rivolti al rampollo, poco simpatico, di New York.
Tra l'altro, non ho neanche amato questa storia, dal mio punto di vista molto svilente. Sarà che io ho un modo molto diverso d'intendere l'amore, ma in questo ho trovato Esme un esempio da non seguire.

Tutto sommato, però, è un libro carino che consiglierei alle adolescenti, alle patite dei libri d'amore  e a chi cerca un libro non impegnativo, a patto che vi piacciano i romanzi ricchi di descrizioni.

Ho apprezzato l'indubbia cultura letteraria dell'autrice. Cita, infatti, molte perle della letteratura che andrebbero lette almeno una volta.

Voi lo avete letto?

C'è qualche libro che ultimamente vi ha deluso? Perché?

Vi lascio agli estratti che mi hanno più colpita.

A presto,

Stefy



"Non sembra anche a te che a New York sia tutto in bella mostra,
stia straripando un po' tutto - dai negozi, dai caffè, dalla gente -
e il risultato finale sia una sorta di sovraccarico psichico, di beatitudine
sensoriale? Qui non ci sono strati nascosti, è tutto alla luce del sole."

"Entrano clienti in continuazione. "È un buon segno", penso, "per la
salute intellettuale della città, almeno a giudicare da questo piccolo
campione." Quando lo dico, Bruce scrolla la testa. Gli piace enfatizzare
ogni parola come un attore shakespeariano vecchio stampo, con una specie
di acredine esagerata: << Credimi, sei davvero un'ottimista. La realtà è che
viviamo ogni giorno con il terrore di essere trasformati in un salone di bellezza
o in uno Starbucks. Sono sopravvissute pochissime librerie in città, hanno chiuso
quasi tutte."

"Il dilemma del momento è se siano meglio i libri o gli e-book, e mentre tutti si
infervorano e prendono partito, la narrativa in copertina rigida marcisce in silenzio."

"Non ha nessuna delle armi che qualsiasi newyorkese inserisce inevitabilmente
nel suo arsenale da difesa: lo sguardo perso nel vuoto, l'iPod, il giornale, l'alone
radioattivo <<non mi parlate>>."

"Ma questa neve, questa benedizione - non solo per me, ma per tutti - mi fa
pensare che non dovremmo concentrarci su quello che ci accade,
ma sulla nostra reazione a quello che ci accade."

6 commenti:

  1. Da quello che mi dici, un'occasione mancata. Ma che peccato!!!

    Io però sono come te, voglio dare sempre una possibilità a un libro.
    Un libro, intendiamoci, non è "bello" giusto solo per il fatto di essere un libro. Mi piace un sacco la tua idea, coraggiosa e franca come è la tua indole naturale, di scrivere una recensione anche non del tutto positiva, se non proprio una stroncatura. Non solo è utile ma è anche un grande esercizio di libertà.
    Il tema del "libro e librerie" per me come sai è una specie di ossessione, e scoprire un libro che avrebbe la possibilità di affrontare questo argomento dal punto di vista proprio di una libraia in prima linea e invece si "perde" in tematiche viete, forse in cerca di un più facile successo, sarebbe di certo una delusione, a prescindere se poi il romanzo in sé è scritto bene.
    Il brano che citi sembra promettere bene, apre un mucchio di discorsi affascinanti e coivolgenti...
    Sai che farò? Pur stimandoti e credendo senza riserve al tuo giudizio, forse lo acquisterò, non per verificare la tua opinione, ma per farmene una io, che magari sarà identica alla tua, chissà. E per vedere se in mezzo al racconto quelle tematiche per me così solleticanti abbiano un sia pur minimo sviluppo.
    Ad ogni modo come dicevo all'inizio, il libro è sempre un'avventura, e alle volte può essere una brutta avventura, o una delusione. Perché i libri ono organismi vivi, sono come persone con le qualli dobbiamo rapportarci, e comunque a volte incontriamo anche qualche schifezza, oppure semplicemente qualche testo che "non ci prende" per un qualsiasi motivo, ma che magari ci potrebbe prendere in un altro momento.
    E penso alla fila di volumi sugli scaffalli della mia libreria che attendono con pazienza di essere letti, alcuni aperti solo, altri iniziati e mai finiti.
    Ma anche loro, anche quelli che non sono capolavori, o che sono solo dei lievi divertimenti, sono la ricchezza di ogni libreria personale, assieme ai capisaldi, ai capolavori, agli irrinunciabili, ai libri del cuore...
    Io evito, come mi sembra di capire dalle tue parole fai anche tu, solo quei libri modaioli, vuoti, pure speculazioni commerciali. Non dico che vorrei eliminarli, perché sono parte della possibilità di sopravvivenza di un mercato editoriale molto difficile, semplicemente non le leggo né acquisto. E anche il NON leggere fa parte dei privilegi del lettore, ed è parte della libertà che il libro ci garantisce.


    Un saluto a tutte e amiche e tutti gli amici di questo angolo di cultura.

    Marianna

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    1. Ciao Mari,

      Fai più che bene a prenderlo e leggerlo, è giusto che ognuno si faccia una sua personale opinione su qualcosa! :) Anzi, dev'essere così!! :D

      Non è una stroncatura la mia, l'ho detto: tutto sommato è carino.

      A molte ragazze so che sta piacendo tantissimo, ma io avevo un'idea sbagliata riguardo alla storia e quindi ne sono rimasta delusa. Se aggiungi anche il fatto che non amo di mio i libri che si perdono in molte descrizioni, capirai bene che non poteva esaltarmi più di tanto.
      Ma in sostanza, non era un libro adatto a me. Per quanto possa essere una gran romantica, sono sempre stata un po' "maschiaccio" e, proprio come i ragazzi, non nutro una gran passione nei confronti dei libri d'amore. Oltretutto, il modo di Esme di vivere quella storia lo trovavo svilente, molto lontano dalle mie idee personali riguardo l'Amore. Quindi si sono sommate una gran varietà di piccole cose che purtroppo gli facevano perdere ogni speranza di far breccia nel mio cuore di lettrice. :)

      I punti che più mi sono piaciuti - e forse si capirà dagli estratti che ho scelto - sono proprio quelli che parlano della libreria o dove venivano fatti determinati tipi di riflessioni. :)

      Credo che ti possa piacere, ma aspetto di conoscere il tuo giudizio. :)

      Un bacio grandissimo,
      Stefy

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  2. Ciao Stefy! Bella recensione! Purtroppo in giro ho letto quasi solo pareri negativi riguardo questo romanzo.. eppure dalla trama mi ispira così tanto! *-* Credo gli darò comunque una possibilità perchè mi ispira tanto... speriamo bene!

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    Risposte
    1. Fai bene a dargliela, poi mi farai sapere! :) Buona lettura!! Tanti bacioni

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  3. Caspita, io l'ho assolutamente detestato! C'è buona probabilità che a fine anno lo inserisca tra i libri più brutti del 2015, a meno che nei prossimi mesi non mi capiti qualcosa di ancora peggiore tra le mani, ma spero proprio di no.
    Io purtroppo l'ho trovata una lettura molto negativa su tutto il piano gravidanza/amore/maternità, sarà che da mamma ci tengo molto a questi temi e mi rattrista vedere come alcuni best seller passino un messaggio sbagliato.
    Poi si sa, è tutto relativo, ma a me proprio non è andato giù!

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    Risposte
    1. Hai ragione, è svilente il suo modo di vivere quella relazione e trasmette la più totale mancanza d'amore verso sé stessa. Esme è positiva perché è una ragazza gentile, altruista e molto dolce, ma effettivamente avrei dovuto aggiungere questa riflessione, perché non è assolutamente un bel messaggio quello che manda. Ti auguro vivamente di non trovare qualcosa di peggio!!!

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